Ingredienti
Il caffè milanese per eccellenza è la barbajada, una ricetta antica nata dall’unione di caffè e cioccolata che nel tempo ha conquistato anche i Re.
Sono pochi, anche all’interno del capoluogo meneghino, quelli che conoscono la barbajada. Questa sorta di caffè milanese nato nell’800 e molto in voga fino agli anni ’30, veniva servito solitamente insieme a una degustazione di dolci. Creato da Domenico Barbaja, prima garzone in un caffè, poi fondatore del Caffè dei Virtuosi di fianco al Teatro alla Scala, nasce dall’unione di cioccolata e caffè.
A oggi sono pochi i bar in cui è possibile degustare questa bevanda, ma i meneghini doc sanno bene dove trovarla. Ottima sia calda che fredda, viene servita all’interno delle coppette e completata con un generoso ciuffo di panna montata. Secondo alcune testimonianze storiche, il Re Vittorio Emanuele I non si alzava mai dal letto senza aver prima degustato una tazza di barbajada. Se voi non avete la fortuna del re di vedervi servire la barbajada a letto, non vi resta che prepararla seguendo la nostra ricetta!
Come preparare la barbajada con la ricetta originale
- Per prima cosa preparate il caffè con la moka. Ve ne serviranno 200 ml quindi mettetene su una bella grande e, se avete ancora qualche dubbio su come prepararlo a regola d’arte, vi consigliamo di seguire la nostra guida per un caffè perfetto.
- Nel frattempo, riunite in un pentolino lo zucchero, il cacao amaro e l’acqua e mescolate con una frusta da cucina fino a che non ci saranno più grumi.
- Mettete il tutto sul fuoco e portate a bollore.
- Alla comparsa dei primi bollori, togliete dal fuoco e unite latte e caffè.
- Rimettete il pentolino sulla fiamma e lasciate addensare per 15 minuti, mescolando di tanto in tanto.
- Dividete la bevanda ancora calda in quattro tazze e completate con un ciuffo di panna montata.
Servite la barbajada ai vostri ospiti al posto del caffè, magari insieme alle tradizionali paste di meliga, e il successo è assicurato.
Conservazione
La babajada va consumata appena fatta o al massimo una volta raffreddata. Si ne sconsiglia la conservazione.